martedì 27 marzo 2012

Sapori del sud, sapori della Sicilia

Non è una novità: i sapori siciliani lasciano tracce che difficilmente si dimenticano. I palati che degustano un vino, un dolce, una pietanza dell’isola, ricordano quel pranzo o quel semplice spuntino, spesso con più nitidezza delle loro foto cartolina del Duomo di Monreale.
“Quando penso alla Sicilia, mi viene in mente la pasta di mandorle provata in un piccolo bar pasticceria di….”, mi rivelò una volta un amico, descrivendomi per filo e per segno fragranza e forme di quella pasta, ma incapace di ricordare se l’avesse assaggiata a Palermo o a Cefalù. “Ma perché non esportare in giro per l’Europa i prodotti siciliani come avviene per gli altri?... Che ci vuole?”, chiese un po’ abbattuto e un po’ innervosito il buongustaio smemorato. “Non lo so, non sono un economista, sarà perché, perchè….” ma non seppi rispondergli. Già, perché?
Qualche giorno fa, il buongustaio smemorato ha finalmente trovato una risposta e una soluzione: navigando su internet, si è imbattuto nel portale www.500vetrine.it, che offre la possibilità di avere specialità siciliane sulla propria tavola direttamente dai piccoli produttori visto che i sapori che non si dimenticano, non possono essere mai preconfezionati, ma artigianali. La fortuna della gastronomia siciliana, le cure che un pasticciere o un casaro riservano ai loro prodotti, era fino a poco tempo fa anche la sua dannazione: non poter produrre su grande scala ed esportare con le grandi distribuzioni, pena la perdita delle proprie qualità, della propria tipicità. Ora questo sembra essere superato, grazie a portali quali www.500vetrine.it, che curano la distribuzione diretta fra piccoli produttori e consumatori.

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